mercoledì 21 dicembre 2016

Il tuo e il mio



E' notte inoltrata. ‘Aurora’ sorge indifferente all’orizzonte del mare. Sono cinque minuti o forse più che guardo il cursore lampeggiare sullo schermo piatto e indifferente del computer, dove la chiara pagina di word ormai impaziente attende che delle parole vi siano digitate sopra. Sono solo nella stanza,  io e la silente pagina di word. L’apparire e il riapparire del sottile tratto nero, regolare come il battito di un cuore, continua incessante la sua muta e fredda intermittenza, incurante del mio stato d’animo. Inesorabile scandisce la successione illimitata degli istanti, ai quali io, impotente vorrei poter dire, fermatevi! Così lascio quel muto scandire al tempo e come per una sorta di magia mi ritrovo a fantasticare dentro a un nome: il tuo.
Lettere di un nome scandite sempre con l’udito di un cuore: il mio.  Sillabe di un nome , forse molte, forse poche, ma che importa. Consonanti e vocali che si compongo, scompongo e ricompongo, che si sposano e divorziano più volte come tasselli di un puzzle senza forma  che invano cerco di riunire affinché appaia un volto. Un volto conosciuto per brevi istanti irripetibili al cielo di un giardino, sotto a una silente quercia testimone di un tempo irrevocabile ma sempre vivo. Un volto accarezzato dal tenue candore dell’alba e dal fuoco impetuoso del tramonto: un dipinto gioioso e triste a occhi immutevoli  d'un ricordo che sempre tale resterà: il tuo
Un volto sceso nella grigia luce d'un’anima inquieta, costretto nel tacito silenzio dell’immaginario. Un volto dai tratti nobili e gentili, scolpito nell’armonia delle forme. Un volto dagli occhi dolci, chiari e vivi,  cui le tenere e calde labbra donano in sogno a un vecchio  gabbiano il soffio di un bacio: il tuo.  
Il soffio di un bacio, come al velluto la carezza. Un bacio percepito e sognato in compagnia di una bianca luna. Un bacio non ancora sentito, non ancora violato nei suoi naturali segreti. Uno sposalizio di labbra che anelo sempre nella mia fantasia che ora sbraccia incerta in mezzo a un mare senza bordi, quando l’immaginazione naufraga nelle sue placide acque. Così non mi resta che ascoltare e riascoltare nelle agitate acque del pensiero, una, dieci, cento e mille volte, senza accusare il flato di una sillaba, la frequenza sonora della tua perduta voce, come una volta di fiori gettata fra i cuori: petali che delicatamente inteneriscono anche il più impaziente dei cuori: il mio.
Ascolto e riascolto quel suono caro e gioioso oggi vestito di tristezza, tanto da trascendere nel vecchio gabbiano che pago di infiniti voli, di albe e di tramonti, ritrova ancora la forza di emergere dalle tormentate acque del pensiero e in volo alzarsi verso il cielo, quell’unico cielo da lui sempre e tanto agognato: il tuo e il mio.
Lettere di un nome che ora vedo chiaro e nitido come candido petalo di giglio, che timidamente  inebria l’aria di vergine essenza e tutto fluisce in una perfetta melodia: dolci note che si confondono nell’unica armonia possibile, la sola che possa dipingere il volto della poesia: il tuo e il mio



giovedì 8 dicembre 2016

Miele amaro





l'ultimo momento
l'ultimo incontro
l’ultimo sguardo
l'ultimo abbraccio
l'ultimo bacio
nulla ha più dolcezza
né amore:
è miele amaro


giovedì 27 ottobre 2016

La preghiera




Amore
sono ancora qui
come sole al tramonto
inginocchiato ai tuoi piedi
con le mani in preghiera
non so cosa chiederti
e non so cosa dirti
fai di me quello che vuoi
ma fai presto
il cielo s’è oscurato


giovedì 20 ottobre 2016

La divisione


amore
perché non leggi fra le righe
 quell'appassionato scriverti
la poca gioia e il tanto dolore
di doverti dividere con altri
di dovermi con altri dividere?


venerdì 7 ottobre 2016

Al cuore


s’impoverisce il mondo
quando un cuore nobile e generoso
è incompreso
quando costretto nella solitudine
si contrae in silenzio
quando colmo d’amore
naufraga nell’oblio
quando  i doni suoi
si perdono come foglie al vento
quando la sua ineffabile bellezza
cade negletta
e quando il suo ampio respiro
ansima nell’indifferenza
s’impoverisce il mondo


venerdì 30 settembre 2016

Vita e morte



Vita e morte

a volte penso e m’illudo che le buone letture possano condurmi a pensare d’ingannare la morte, o perlomeno di allontanarla e di attaccarmi di più alla vita, ma l’illusione presto volta pagina e afferra che: principalmente, il ricusare la morte deriva dal naturale istinto di sopravvivenza il quale non ricusa e sopravvive ignaro delle  scelte del destino che a sua volta vive consapevole  della scelta  dell’istante


Ci sono momenti nella mia vita in cui penso che in fondo non sia necessario riflettere tanto sui maestri insegnamenti del passato, perché in fondo il vero maestro è la vita stessa dove ogni uomo per tornare a casa ha bisogno di una strada e delle sue emozioni.  




venerdì 23 settembre 2016

Il suono della linea curva


Il suono della linea curva

 È notte inoltrata. Tutto intorno a me è silenzio. Nell'aria sibila leggero un respiro: il mio. Un respiro che sembra avere una sua vita. A poco a poco sento la mente disperdere nel nulla il fardello dei mille rumori e dei mille affanni del giorno. Così lentamente il pensiero si sveste del pesante abito dell’ipocrisia. Volitivo come l’armatura di un antico cavaliere, costruita con abilità da mani sapienti per tutte le stagioni. Un abito volubile, dove le tonalità di una ricca tavolozza di colori, fanno da sfondo a un’infinità di maschere che recitano le tante commedie della vita. Il pensiero si sveste, ammiccando un labile sorriso e cosciente che presto si troverà solo a dibattere con la sua intima voce. È notte e sono solo con me stesso, naufrago nel vasto oceano dell’anima, dove incerto vago fra le sue tormentate acque. Dove cerco  di afferrare sillabe su sillabe, per poterle unire in un intreccio fedele. Fatico a trovare le parole, che stentano a formarsi e a congiungersi, mentre la mia mano traccia nervosamente sulla carta monotone e insignificanti linee rette. Linee che si trovano e si lasciano, che si intrecciano e si perdono, per ritrovarsi e di nuovo perdersi. Un caotico groviglio che mi rammenta intricate vie di una città. Che mi ricorda affilate lame di spade e coltelli. Avvoltoi che si lanciano sulla preda. Il ferro del patibolo. L’odio, l’ingiustizia e il male. L’alto grattacielo del consumo. Il graffiante stridere di una porta come l’efferata mano della crudeltà. Le false tavole della legge. L’urlo silenzioso  della falsità. Il mortale proiettile che giunge al cuore. La fredda porta dell’indifferenza. Gli acuti angoli del dolore e della sofferenza. Il vuoto della solitudine senza amore. Il potere che divide, e l’orrore che semina il buio. Tutto questo è linea retta. Spigoli contro spigoli: il cinismo della disarmonia.
Ma io non amo le linee rette. Io amo la curva. Seni rotondi, ventri pensierosi, capelli al vento, la volta del cielo, le stelle, la luna, le nuvole, le onde del mare e il volo del gabbiano. E come le curve d’un sinuoso corpo di donna, amo gli orizzonti, la corolla del giglio, la coppa della voluttà. È una curva l’amore che trasforma l’incertezza in un incanto che avvolge, come il bacio una deliziosa svolta. Amo l’orchidea del mistero, petali di labbra che s’aprono al piacere. E tanto la carezza il tocco della seta. Io amo la curva. Arcobaleni senza fine, pioggia sulla pelle come lacrime sul viso. Labbra che si aprono come petali di un fiore. Il palpito del cuore come all’aurora il sorriso del sole. Il granello di sabbia e la vasta duna del deserto. È una tenera curva il parto della vita. È una grande curva la musica del cielo, quanto immenso è il canto della poesia. Ed è infinita curva, il soffio di una voce: la voce del Bello

Può tutto questo scaturire tracciando e ritracciando un semplice segno sulla carta? Perché no? È il suono che giunge dalla voce del Bello. Giunge come uno sguardo avvolto di dolcezza e tenerezza insieme. Un suono sentito, pensato. Immaginato, catturato, e plasmato di sole parole. Via via nei pensieri si delinea un corpo. E un volto. Un volto dove leggere la poesia in ogni sua piega. Un corpo, dove bagnarsi del suo fiore e cadere nella gola della vita. Un suono cristallino, che posso ascoltare anche se prigioniero di un fitto groviglio di segni. Dove emerge armonico. Quando tutto è racchiuso in un ineffabile segno rotondo. Una linea curva che vibra fra le frequenze di una infinita armonia: Il Bello. La Donna. Il Femminile. È così che io ho immaginato questa notte: il suono della linea curva.


giovedì 25 agosto 2016

Il muro


 forti e fragili
 in un muro di pietre
inviolabili dal tempo

 in ogni fessura
in ogni anfratto
in ogni nicchia

scolpito è della vita
  un incanto nascosto
che sussurra di noi

e tra una pietra e l’altra
respirano forti e fragili
i nostri passati segreti


mercoledì 10 agosto 2016

Se


se
t’avessi udito
gridare sottovoce
‘ti amo’
una volta soltanto
anche l’aria e il vento
avrebbero respirato l’emozione
se
avessi letto
una sola volta
anche s’uno straccio di carta
lontano dagli orgasmi
‘ti amo’
io t’avrei amata
invece
solo i sensi
di due corpi senz’anima


venerdì 8 luglio 2016

Al figlio



Al miglior amico si può dispiacere, a una madre si può recare dolore, ma non dispiacerle



Se pensi d’esser solo
quando ti trovi fra la gente
e una solitudine ti opprime

se pensi d'esser solo 
quando chiudi gli occhi 
e un buio ti opprime

quando il tuo cammino erra 
per strade conosciute
e un vuoto ti opprime

quando un progetto 
a lungo creduto si frantuma
e una disperazione ti opprime

quando tutto intorno a te 
s’agita e ravviva il mondo
e una speranza ti opprime

non sarai mai solo 
se riuscirai a pensare
come figlio alla madre

Se pensi d’esser solo
quando sai d’aver donato tanto 
per il poco ricevuto
e una tristezza ti opprime

quando senti d’aver perduto 
la più grande certezza
e un dubbio ti opprime

quando senti che l'amore
 ti ha tradito
e un dolore ti opprime

quando senti la gioia
 d’altri sulla tua pelle
e un sentimento ti opprime

quando senti le lacrime 
d’altri essere le tue
e un’angoscia ti opprime

quando senti tutti i sorrisi della terra 
in uno solo
e una felicità ti opprime

quando senti della vita il significato 
che giustifica ogni respiro
e una verità ti opprime

allora sentirai 
tutta l’emozione 
di tua madre per il figlio


martedì 5 luglio 2016

Andrò un giorno


Quando l'amore diventa Amare, le sue radici crescono come albero centenario, e qualsiasi           dubbio si dissolve in certezza


andrò sotto la sua finestra un giorno
per sentire il suo grido disperato
andrò sotto la sua finestra un giorno
e alto leverò il mio ultimo canto

andrò a immaginarla un giorno
sulla sua tomba che ornerò di fiori
andrò a vederla in  cielo un giorno
e tornerò a camminare coi suoi passi

i miei saranno i suoi
i suoi saranno i miei
insieme saranno i nostri
e non la lascerò mai più


venerdì 1 luglio 2016

Sonetto a ore

Quando l'amore per l'Amore s'inchina a compromessi e sopportazioni


M'indispone
Quell'accettare docilmente 
Come gatto al pasto
Quando si ricordano di lei

M'irretisce
Quel paziente attendere
Sempre col medesimo abito
Senza ombra di disappunto

Mi stizzisce 
Quel quieto evitare
Ciò che non condividi

E sommando questo e quello
Finisco per gettarti oggetto
S'un letto a ore


martedì 31 maggio 2016

L'aria del mondo


l’aria di questo mondo
dove è più facile morire che amare
dove la virtù migliore è ipocrisia
dove l’essenza del bacio è mercanzia
e dove una tenera carezza
non più che un effimero diletto
 non è più aria


mercoledì 23 marzo 2016

Ipocrisia


Non hai fatto molto per amarmi
Un giorno hai tacitato l'aria 
E tutto è sceso nel silenzio
Anche il frastuono dell’ipocrisia
E sei rimasta soltanto tu 






sabato 5 marzo 2016

La Musa


Se io   e non altre
Musa del mio amante
Di lui avessi colto
Soltanto un petalo

 Di  umano amore
Il mio sarebbe stato
Di sentimenti veri
Il  più divino fiore

Ma  sfiorita  è la sua mano
E oggi più non è mio poeta
Più  non vivo dei suoi versi

E tanto del suo pensiero
Che per sempre leggerò
Rintocco  del  suo cuore



venerdì 19 febbraio 2016

L'involucro




mi ritrovo a pensare
che quella poesia
quella  musica 
quei sospiri
quei deliri
non siano stati né tuoi né miei
ho recitato  inconsapevolmente
per un’altra creatura immaginaria
del mio pensare tu eri solo l'involucro




martedì 16 febbraio 2016

Vento rabbioso



Come un vento rabbioso
Tutto ti sei portato via
Il bello se n'è andato con te
Ma la poesia che ti ho donato
Non puoi portarmela via

Come primo amore
Più non sei vicina
Non posso riprenderti
Non ti vedrò invecchiare
Accanto a me

domenica 31 gennaio 2016

Thanatos


il tuo corpo è nuvola
una nuvola di pensiero
di fantasia
d’immaginazione
di ricordi
il momento che lo ammiro
che lo posseggo
non è scrivibile
e quando i momenti
non saranno più 
quel momento
quella nuvola diverrà
Thanatos della mia vita


sabato 30 gennaio 2016

Se


amore
se chiudi gli occhi
e lasci cadere nel buio
le redini dell’abbandono
se lasci galleggiare i ricordi
sul maroso della memoria
se segui con le mani aperte
la bianca vela del sogno
vedrai un arco di vita
una strada tutta tua 
ancora da vivere
come ti pare 


mercoledì 20 gennaio 2016

Io Lei e la Luna


corolla di rosa
di lei è la bellezza
non hai occhi per vederla
ingenua e rotonda luna
sempre monotona e precisa
t’affacci alterna
e tacita a ogni passo
nell’orme degl’eterni giri
sussurri dell’amore

ingenua e rotonda luna
non hai occhi per vederla
né labbra per baciarla
né della pelle ubriacarti
puoi dei suoi profumi
né possiedi cupidi seni
dove quieto è cullarsi
né della grande venere
che d’eros è unico fiore
come d’eros è unico mare

niente di tutto questo
che ancor di lei
 bellezza fa infinita grazia
tu non hai silenziosa luna
dimmi  o eterna compagna
perché ti miro sera dopo sera
notte dopo notte
e nel tuo giro lontano
perché trepido ti seguo?

Perché
nulla sorride più nell’aria
e intorno tutto oscura
e rattrista un cuore?
ingenua e rotonda luna
di lei non vedi la bellezza
ma sai tutto
quand’io ancor non so
e solo in te la vedo

Alba di Luna - foto Nasa -